foto orientamento scolastico professionale

ORIENTAMENTO SCOLASTICO PROFESSIONALE

Spesso decidere quale sia la strada giusta per noi è motivo di indecisione e ansia. Il ragazzo che deve scegliere la scuola superiore, così come lo studente che cerca districarsi tra le varie proposte universitarie o il lavoratore che sente di voler cambiare strada professionale, potrebbe aver bisogno di un confronto costruttivo che lo sostenga nella decisione da prendere.
Scegliere il nostro indirizzo di studi o di lavoro vuol dire costruire un progetto personalizzato per il nostro futuro che tenga conto, non solo delle opportunità del territorio, ma anche delle proprie attitudini, interessi, stili di apprendimento, caratteristiche cognitive e personologiche…
Tutte queste variabili, infatti, costituiscono i nodi fondamentali del processo di scelta e del successo scolastico e professionale.
Il percorso di orientamento si compone di 3/4 colloqui in base alle esigenze emerse in cui si procede con:

  • la mappatura delle possibilità formative o lavorative del territorio
  • l’analisi e la condivisione delle caratteristiche attitudinali e di interessi dello studente o del lavoratore
  • il confronto con i genitori (nel caso di studenti minorenni o che lo desiderino)
foto adolescenza

ADOLESCENZA

Durante questo periodo della vita, i nostri figli affrontano numerosi cambiamenti: riguardano lo sviluppo fisico, cognitivo, relazionale, affettivo e comportamentale.

Molte sono anche le difficoltà che incontrano: la scuola, le relazioni con gli altri, il rapporto con il proprio corpo e le proprie emozioni, lo sviluppo della propria identità, la scelta della scuola o dell’università giusta...Nella maggior parte dei casi non riescono facilmente a definire e ad esternare il proprio disagio. Per questo, con gli adolescenti, è molto importante assumere una posizione di ascolto e accoglienza, priva di quell’atteggiamento di giudizio che sia aspetta dall’adulto.
In generale l'atteggiamento che tengo può essere riassunto con la regola delle tre "C": cure, coerenza e controllo" (J. Elliot e M. Place, 2003) immerse in una relazione empatica di ascolto.
Inoltre, una tematica che affronto spesso è quella dell’orientamento scolastico. Insieme al ragazzo e alla famiglia, costruisco un percorso per la scelta o il cambiamento della scuola superiore (o dell’università).

foto adulti

ADULTI

"La professione di Psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità" (art. 1 della L.56/89).
Così recita la prima legge in materia psicologica in Italia; ma cosa si fa, precisamente, dallo psicologo?

L’approccio della Psicoterapia della Gestalt e del Neofunzionalismo su cui mi sono formata, guardano alla persona non come soggetto passivo in balia delle sue difficoltà, ma "come un essere umano dotato di intelligenza, di responsabilità e di capacità di scelte attive in qualsiasi momento". Ciò significa "invitare il cliente all'autonomia, all'autocura ed all'integrazione." (P.Clarkson).
Significa inoltre avere un’immagine globale della persona: come somma delle sue emozioni, dei suoi pensieri, delle sue convinzioni e della sua corporeità.
Per questo motivo, tale approccio si sposa efficacemente anche con tutte le tematiche legate allo stress.
Scegliere di fare un percorso psicologico vuol dire, non solo curare dei sintomi ormai evidenti, ma anche, conoscere i motivi delle proprie insoddisfazioni, integrare la propria storia passata per non esserne più condizionato nel presente, decidere di vivere in maniera appagata facendo delle scelte consapevoli per se stessi e affrontare in maniera proattiva le sfide che decidiamo di vincere.

foto psicologia del lavoro

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Il lavoro occupa una parte importante nella nostra vita: è il luogo dove ci realizziamo e dove misuriamo il nostro valore. Credo fermamente, infatti, sia necessario trovare uno spazio di benessere nella propria carriera professionale.

Un pensiero, questo, che da un po’ comincia ad essere condiviso anche dal mondo del lavoro: dove si lavora bene, si sta bene e si lavora di più. Dove si lavora bene, si dà il massimo di sè e ci si stanca di meno. Dove si lavora bene, si è innovativi e felici.
Per questo motivo mi occupo di benessere e psicologia nel mondo del lavoro attraverso la valutazione e gli interventi sullo stress lavoro correlato e il benessere organizzativo.
Progetto interventi di prevenzione e sostegno al burnout e mi occupo della tematica emergente del technostress.
Riguardo a quest’ultimo infatti, la pandemia che stiamo vivendo e lo smart work che stiamo sperimentando, ci porterà a fare un uso sempre più massiccio delle tecnologie. Di conseguenza anche il nostro concetto di salute e benessere al lavoro va adattato alla nuova realtà. Se la tecnologia ICT ci hanno permesso di continuare a lavorare anche a distanza, dobbiamo tenere presente che l’iperconnessione e il multi tasking non sono condizioni naturali per l’essere umano; e a lungo andare possono provocare malessere e stress. Possiamo perciò, strutturare il nostro lavoro così da cogliere i vantaggi della tecnologia e controllarne gli svantaggi.